I giardini de Claricini Dornpacher

Un gioiello storico e paesaggistico

Villa de Claricini Dornpacher, dimora di campagna della nobile famiglia De Claricini Dornpacher, si trova a Bottenicco di Moimacco, un piccolo borgo rurale vicino a Cividale del Friuli. Completata nel 1697 su commissione di Francesco de Claricini, la villa divenne presto il simbolo del prestigio sociale ed economico della famiglia. Non fu solo una residenza di campagna, ma anche il cuore dell’organizzazione agricola e produttiva della famiglia nel Cividalese.

Il fascino dei giardini e del paesaggio

Il recente restauro ha esaltato la straordinaria varietà degli spazi verdi della villa, articolati in diverse aree di grande fascino. Il cortile quadrato e il giardino all’italiana rappresentano due raffinati esempi di giardino formale, caratterizzati da un ordine e un’eleganza che si contrappongono armoniosamente alla spontaneità del grande giardino all’inglese, noto anche come parco della villa.

Questo parco si integra con il frutteto, reinterpretando la funzione tradizionale del brolo attraverso una composizione di alberi da frutto, arbusti antichi, ulivi e un prato stabile. Di particolare interesse è anche il giardino dei semplici, l’orto botanico dedicato alla coltivazione di piante medicinali e aromatiche.

A completare il quadro, il suggestivo viale dei cipressi attraversa i vigneti, instaurando un legame indissolubile tra la villa e il paesaggio circostante. L’insieme di questi elementi costituisce un corredo ornamentale vegetale che riflette la lunga tradizione veneta di modellamento dell’ambiente, con cui la nobiltà esercitava il proprio dominio sulla campagna attraverso l’arte del verde e dell’architettura paesaggistica.

Un patrimonio documentato e in evoluzione

Fin dalle sue origini, i giardini e il parco della villa si sono fusi armoniosamente con il paesaggio rurale circostante. Un catastico del 1757 documenta l’accesso alla villa a nord, attraverso il cortile quadrato con pozzo centrale, e a sud, tramite il giardino segreto, con un vialetto in pietra che proseguiva nel brolo fino al viale dei cipressi fino al XIX secolo. Questo percorso simbolico univa residenza e spazi produttivi, in una perfetta armonia tra architettura e paesaggio.

Come molte ville friulane, il nome dell’architetto che progettò la residenza è sconosciuto, così come le esatte cronologie delle sue trasformazioni. Le prime testimonianze risalgono alla seconda metà del XVII secolo, quando Giacomo Ermanno Claricini annota nel suo libro contabile (1655-1677) un affitto a Bottenicco, parte del quale pagato in vino. Questo attesta il ruolo centrale della villa nei vasti possedimenti della famiglia a Moimacco, Rubignacco e Grupignano.

Tra i membri più attivi della famiglia, Nicolò de Claricini investì tempo e risorse nella sistemazione della villa. Sebbene vivesse a Padova, seguì i lavori dal 1908 al 1910 sotto la guida dell’ingegnere Ernesto De Paciani. Dopo una pausa dovuta alla Prima Guerra Mondiale, i lavori ripresero negli anni ’20 e ’30, con particolare attenzione ai giardini, guidati dal conte Nicolò e dalla figlia Giuditta, detta Itta.

Il contributo di Giuditta de Claricini

Alla morte del padre nel 1946, Giuditta ereditò la villa e si impegnò con determinazione a salvaguardare il patrimonio familiare. Nel 1952, fece inserire il complesso di Bottenicco nel Catalogo delle Ville Venete, grazie a una scheda storica redatta da Carlo Someda de Marco, direttore del Museo Civico di Udine.

Nel 1961, Giuditta ottenne il vincolo di tutela per la villa e, dopo una lunga battaglia, anche per i giardini, il parco, il brolo e le pertinenze nel 1996. Questa vittoria culturale, oggi data per scontata, fu il risultato di una lotta che Giuditta condusse contro i pregiudizi del tempo, dimostrando una straordinaria intraprendenza.
Grazie al suo impegno, Villa de Claricini Dornpacher è oggi un gioiello che testimonia l’armonia tra architettura, paesaggio e storia.