Il giardino all’inglese

Una spontaneità ricercata

Il giardino all’inglese, denominato anche Parco, è uno degli spazi più affascinanti e suggestivi di Villa de Claricini Dornpacher.
Nato nel corso del Settecento, il modello del giardino all’inglese si distingue per l’uso del concetto di “pittoresco” che rifiuta la rigidità dei giardini formali, come quelli all’italiana e alla francese, per abbracciare una visione più naturale e informale.
A differenza dei giardini geometrici, l’idea di base del giardino all’inglese è quella di evocare un paesaggio che sembri spontaneo; la disposizione delle piante non è più pensata per definire e delimitare lo spazio, ma per creare una successione di scorci e visioni che chi passeggia scopre gradualmente, senza mai avere una visione completa d’insieme.

Il giardino all’inglese sviluppato nella villa di Bottenicco riflette pienamente le caratteristiche di questa tipologia di giardino: l’uso di alberi secolari, arbusti e piante autoctone che creano un paesaggio che, pur dando l’impressione di essere selvaggio, è sempre meticolosamente curato. Questo giardino non cerca la simmetria, ma piuttosto gioca con l’alternanza di ampie vedute e angoli più intimi, dove la natura appare come un paesaggio naturale ma studiato. 

Il passaggio da un giardino all’altro

Il passaggio dal giardino all’italiana al giardino all’inglese è segnato da un tratto distintivo: le siepi di bosso disposte a semicerchio e le statue delle Quattro Stagioni. Questo simbolico confine segna la transizione tra due mondi del giardinaggio, uno formale e l’altro più libero e naturale. La presenza di queste statue, che rappresentano le stagioni, suggerisce il ciclo della natura, che nel giardino all’inglese si esprime in tutta la sua vitalità e cambiamento. Superato questo confine, il parco di 17.500 m² si apre davanti agli occhi del visitatore, apparentemente spontaneo, ma curato nei dettagli, in netto contrasto con la rigidità del giardino all’italiana.

Le nuove sfide

Il giardino all’inglese è stato uno degli spazi più colpiti dai cambiamenti climatici degli ultimi decenni. Alberi ad alto fusto, come pioppi, faggi, cedri e lecci, che un tempo popolavano il parco, hanno sofferto per le lunghe siccità e gli intensi temporali tra il 2017 e il 2021, oltre che per la carie del legno che ha danneggiato molti esemplari. Tuttavia, grazie a un’attenta opera di restauro e riqualificazione, il parco sta ritrovando la sua vitalità.
Sono stati introdotti nuovi sistemi di irrigazione e piantati numerosi alberi, in accordo con quelli presenti nei documenti storici della famiglia Claricini Dornpacher. Piante come Tasso del Giappone (Cephalotaxus harringtonii), Cipresso giapponese (Cryptomeria elegans), Cedro del California (Calocedrus decurrens), Photinia (Photinia serrulata), Leccio (Quercus ilex) e Pseudotsuga (Pseudotsuga), tutte già documentate negli acquisti storici del 1910, sono state reintrodotte per mantenere intatto il carattere del giardino. Inoltre, sono stati piantati nuovi esemplari, come Albero di tulipano (Liriodendron tulipifera) e Sophora pendula giapponica (Sophora japonica pendula), che sostituiscono alcune piante secolari ormai inadatte alle attuali condizioni climatiche.

Accessibilità e ortensie

Durante i lavori di riqualificazione del parco, è stato creato un percorso in battuto di cava, progettato per garantire l’accessibilità a tutti i visitatori, anche quelli in carrozzina. Questo cammino, che si snoda lungo il confine tra il giardino all’inglese e il brolo, segue una linea sinuosa che rispetta la presenza dei grandi alberi disposti lungo il bordo irregolare del giardino, un elemento tipico dei giardini dei primi del Novecento. Lungo il percorso, sono stati piantati gruppi di arbusti da fiore, tra cui Spiree (Spiraea) e Kolkwitzie (Kolkwitzia amabilis), che, insieme alle Ortensie (Hydrangea) sul lato est più ombreggiato, contribuiranno a ripristinare il patrimonio arbustivo che si è perso nel tempo.

Il visitatore può qui ammirare alcune delle circa 40 specie di ortensie esistenti. Queste piante a fiore, i cui semi sono avvolti da un frutto, sono facilmente riconoscibili per i loro fiori raggruppati in infiorescenze a forma di corimbo o pannocchia. Molti dei fiori sono sterili, ossia non producono semi o frutti; in particolare, i fiori più esterni hanno petali sostituiti da sepali che, diventando più grandi, assumono l’aspetto di veri e propri petali.

Tra le varietà più interessanti presenti nel parco meritano di essere menzionate: 

L’Ortensia dalle foglie grandi (Hydrangea macrophylla), originaria del Giappone e introdotta in Europa nel XVII secolo. Questa ortensia si distingue per le sue infiorescenze che variano dal blu al bianco, al rosa scuro, a seconda della composizione del terreno. Il colore blu si sviluppa in terreni acidi, dove gli ioni di alluminio sono facilmente assorbiti dalle radici, mentre il rosa si ottiene in terreni con maggiore concentrazione di ioni di calcio o altri elementi che ostacolano l’assorbimento dell’alluminio.

L’Ortensia serrata (Hydrangea serrata), simile allaOrtensia dalle foglie grandi ma di dimensioni più contenute, proviene dalle zone montuose del Giappone e della Corea. Conosciuta anche come Ortensia di montagna, questa pianta è apprezzata per i suoi fiori che variano da rosa a blu, a seconda del pH del suolo. Le sue foglie ovali e seghettate le conferiscono un aspetto distintivo, da cui deriva il nome “serrata”. Resistente e adattabile a vari climi, questa ortensia predilige l’ombra parziale e un suolo ben drenato.

L’Ortensia arborescente (Hydrangea arborescens), la varietà che ha aperto la strada per le ortensie nei giardini europei, è la prima a fiorire tra tutte le specie. I suoi fiori, di un bianco candido o di un tenue rosa, sbocciano a metà giugno e continuano a mantenere la loro bellezza fino all’inizio della stagione fredda.

Il giardino all’inglese della villa di Bottenicco è un perfetto esempio di come la natura e l’arte del giardinaggio possano fondersi per creare uno spazio che è al contempo un rifugio e una forma di espressione estetica.
Tra le piante secolari, gli elementi architettonici e i recenti interventi di riqualificazione, questo giardino continua a essere un luogo di bellezza e serenità, che unisce la tradizione del passato con le necessità del presente.