Il viale dei cipressi

Un ingresso alberato
Il parco è delimitato da un maestoso cancello in ferro battuto, decorato con le iniziali “GC” di Guglielmo Claricini e la data “1872” che segna l’anno in cui il conte Claricini avviò la riorganizzazione delle aree verdi e degli spazi della villa. Varcato il cancello, si apre un viale di cipressi che si snoda per 220 metri tra le vigne, collegando la residenza al paesaggio rurale circostante.
La piantumazione di questi cipressi risale al 1937, come testimonia un ordine d’acquisto conservato in archivio che registra l’acquisto di trenta esemplari presso il Premiato Stabilimento German di Trieste.
La ditta possedeva diverse coltivazioni a Redipuglia, vicino al Sacrario che stava sorgendo in onore dei caduti della Grande Guerra, caratterizzato proprio da cipressi svettanti disposti lungo la monumentale scalinata.
Le vigne circostanti
Lungo il viale, si possono ammirare le vigne della tenuta, coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica. Oltre ai filari vicini alle mura della villa Claricini Dornpacher, la proprietà include anche un vigneto collinare a Rubignacco (Cividale), per un totale di dodici ettari. La produzione vinicola segue il ritmo naturale delle stagioni, con un ciclo annuale che inizia in primavera e culmina nella vendemmia autunnale.
In primavera, i tralci della vite trasudano linfa, segnale dell’inizio del ciclo vegetativo. Le gemme si schiudono, nascono le prime foglie e, poco dopo, compaiono i grappoli. Durante l’estate, i grappoli continuano a maturare, assumendo a fine stagione i loro colori definitivi: dorato per le uve bianche, rosso, blu e viola per quelle rosse.
L’autunno, periodo della vendemmia, è un momento delicato, che richiede la raccolta dei grappoli al giusto grado di maturazione. Dopo la vendemmia e la caduta delle foglie, verso novembre, inizia la potatura, un’operazione fondamentale per preparare le piante alla nuova stagione.
Durante il freddo invernale, i lavori di potatura continuano fino a fine stagione, quando i nuovi tralci vengono piegati manualmente e fissati ai fili di ferro che li sosterranno. Questa tecnica, frutto della tradizione, permette alla vite di crescere in modo ordinato, con i grappoli esposti al sole e al vento.
Qualunque sia la stagione, percorrendo il viale di cipressi si arriva infine alla seconda cancellata, che si apre sulla strada pubblica Cividale-Moimacco. Il cancello, incorniciato da due pilastri in pietra bugnata e da due muri arcuati, aggiunge un tocco scenografico alla conclusione del percorso alberato, segnando il confine della proprietà.